E’ la rubrica di Majeutica dedicata ai piaceri della buona tavola. Majeutica visita i locali, degusta i piatti forti o le proposte più accattivanti del menu. Valuta l’ospitalità, la disponibilità, la cortesia e la preparazione tecnica degli ospiti. Celebra gli accostamenti, le invenzioni, le sperimentazioni. Descrive il locale e le sue particolarità. Esprime alla fine un suo giudizio complessivo, in quinti, ma lo giustifica con un’ampia e dettagliata valutazione in extenso. Le informazioni riguardanti il prezzo del conto finale si riferiscono a un menu-paradigma di antipasto, primo, secondo e dessert. Non è incluso il prezzo di eventuali vino e alcolici.
HOSTERIA VIA TRENTOLA 1 (Marcianise)
Giusto a due passi e mezzo dalla Pietra di Trentola, forse la più antica e significativa traccia del passato della città di Marcianise, offre ospitalità Hosteria Via Trentola 1, coi suoi archi biancocalce, tanto rassicuranti, e le sue grate in ferro, a cornice di un bel cortile di verde e marmi antichi, di un rustico quanto meno consolante. Gli interni di quest’amena dimora di campagna sono ariosi, sobri, con tanto di camino vivace, e concentrano la prospettiva su un’antica finestra ferrea, di diritto divenuta il logo della stessa Hosteria. Il menu’ offre tradizione e sperimentazione e difende con passione le coltivazioni e gli allevamenti che gli stessi proprietarii tengono nel verde retrostante la struttura. Il maialino nero casertano offre il lardo alla pera su pane appena tostato. Poi semisfera ai semi, una ciotola di impasto azzimo, profumatissimo e croccante, a raccogliere un caldo sformatino di formaggio di pecora. I titoli dei primi piatti accativano fino a gettare in un’indecisione quasi colpevole. Scialatielli della casa ai carciofi e formaggio di capra, di ottima tenuta, ben legati e gustosissimi, e Gnocchetti di patate novelle con radicchio su fonduta di taleggio, di ottimo equilibrio cromatico e prospettico (l’assaggio inizia da un radicchio che appena dieci minuti prima era con le altre verdure nell’orto, tagliato fine, segue il caldo gnocco ed infine il tuffo nell’ottima fonduta, da limare al piatto con il pane tostato, in barba al bon ton). Il secondo lo si affida al buon maialino casertano, ma l’occhio cade anche sul’agnello di pascolo ai pomodori secchi e sul rotolo di coniglio. Comunque sia, i bocconcini di Casertano tirati in salsa d’aglianico con filetti di noci pecan, fiancheggiati da un cumulino di farro e mozzarella e due giri di senape piccante, sono l’acme del menu. Più tiepida la riuscita del maialino al cioccolato puro. La frutta secca è quella dell’orto! Tra i dolci, la crema di riso alla cannella cede il passo a un Parfait di fichi e cioccolato, assolutamente da provare. La carta dei vini offre una buona gamma di vini campani, specie gli aglianici. Conto sui 35-40 euro.
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